lunedì 24 giugno 2013

Lingue celtiche & Gaelico

Le lingue celtiche.
Le lingue celtiche sono idiomi che derivano da celtico comune o proto-celtico, un tempo parlate (intorno al I millennio A.C.) in gran parte d’Europa dal Golfo di Guascogna al Mar del Nord, nelle zone comprese tra il Reno e il Danubio fino al Mar Nero e Galizia. Queste lingue sono oggi parlate in poche zone della Gran Bretagna, dell’Irlanda, nell’Isola di Man e nella regione Bretagna in Francia.
Il proto-celtico a sua volta è diviso in quattro gruppi linguistici differenti:
• Un primo gruppo distingue il gallico, il lepontico, il norico e il galato. Queste lingue erano molto diffuse dal Belgio al Nord Italia e dalla Turchia alla Francia.
• Un secondo gruppo comprende il celtiberico, un tempo parlato nella penisola iberica, dal Portogallo centro-meridionale fino ad alcune regioni della Spagna come la Galizia, le Asturie e in Cantabria.
• Il terzo gruppo è rappresentato dal goidelico che racchiude l’irlandese, il mannese e il gaelico scozzese, parlate tutt’oggi.
• L’ultimo gruppo, infine è rappresentato dal brittonico che include il bretone, il gallese e il cornico (parlate tutt’ora), e il cumbrico.
Un altro schema di classificazione vede le lingue celtiche raggruppate in due gruppi distinti: le lingue celtiche insulari comprendenti il goidelico e il brittonico e le lingue celtiche continentali che comprendono il celtiberico e il gallico. Lo scopo di questa distinzione è dovuto al fatto che le differenze fra le lingue goideliche e quelle brittoniche hanno avuto origine dopo la separazione fra lingue continentali e insulari. Inoltre, le lingue celtiche insulari sono parlate ancor’oggi in diverse regioni, mentre quelle continentali sono del tutto estinte.
 Alcune particolarità delle lingue celtiche sono:
 • ordine dei costituenti della frase (VSO; e quindi Verbo, Soggetto, Complemento Oggetto);
• scomparsa degli infiniti, che vengono sostituiti di norma da un nome verbale;
 • mancanza del verbo “avere”, normalmente espresso per mezzo della costruzione “essere”+ preposizione .



La storia della lingua irlandese: le lingue goideliche e il gaelico irlandese.

Le lingue goideliche. Sono un ramo delle lingue celtiche insulari portate tra il III e il VI secolo dai celti d’Irlanda (noti dai romani come Scoti) comprendenti anche il gaelico scozzese e il mannese. Diffuse in Galizia, Portogallo, alcune zone della Svizzera e Austria e nell’area di Marsiglia e della Senna, l’unica forma scritta del Goidelico è l’Ogham, utilizzato dal IV al XV secolo e la sua forma scritta più antica è l’irlandese primitivo , che mostra caratteristiche morfologiche e flessive simili al gallese, latino, greco classico e sanscrito.

Il gaelico irlandese – cenni storici. Il gaelico irlandese o semplicemente irlandese (Gaeilge), appartiene al gruppo delle lingue goideliche o gaeliche ed è la lingua nazionale della Repubblica d’Irlanda, nonché la “principale lingua ufficiale” dell’Irlanda secondo l’articolo 8 della costituzione irlandese. Inoltre, dal 1° gennaio 2007 l’irlandese è anche una delle lingue ufficiali dell’Unione europea.
 Tracce della lingua irlandese si hanno sin da prima del IV secolo: si pensi alle iscrizioni in alfabeto ogamico ma è chiaro comunque che in quel periodo in Irlanda si parlasse già irlandese, noto come irlandese arcaico, che a sua volta sembra avere soppiantanto le lingue parlate precedentemente in Irlanda (di cui non si ha alcuna attestazione diretta ma che comunque hanno lasciato segni nel sostrato linguistico dell’irlandese), restando dunque l’unica lingua parlata nel territorio irlandese sino all’arrivo del Cristianesimo tra il IV e il V secolo, nel periodo in cui la Gran Bretagna era invasa dai Romani. A tale periodo risalgono alcuni prestiti latini dell’irlandese, altri termini latini sono giunti in Irlanda tra il 600 e il 900 d.C., con il ritorno dei peregrini, monaci irlandesi e scozzesi in missione sul continente per l’esercizio di attività monastiche. Questo portò alla formazione dell’irlandese antico, molto standardizzato e privo di frazionamento dialettale.
 Con l’arrivo dei vichinghi verso la fine dell’VIII secolo, il territorio irlandese entrerà in contatto con altre lingue ma, nonostante iniziali razzie e saccheggi e l’insediamento degli scandinavi nelle città costiere come commercianti, i segni lasciati da queste popolazioni sono pochi: i prestiti scandinavi difatti, risultano essere circa sessanta. Ma l’entrata dei vichinghi insieme ai disordini sociali e politici di questo periodo hanno favorito il passaggio dall’irlandese antico all’irlandese medio (900-1200): quest’ultimo infatti, si discosta molto dal precedente per quanto riguarda la grammatica, dalla semplificazione delle forme verbali all’ortografia.
Dopo il 1169 l’irlandese subì l’influsso normanno, dando vita all’irlandese classico. Il periodo normanno, tuttavia, godette di stabilità linguistica e ricchezza letteraria, nonostante i nobili normanni cercarono in tutti i modi di spartirsi l’isola con alcuni signori locali e comunque non riuscirono mai a conquistarla totalmente né ad assimilarla culturalmente, per via di alcuni territori dei margini occidentali e settentrionali soggetti si a tributi, ma molto indipendenti sotto l’aspetto politico-culturale.
L’inglese nel frattempo si era affermato solo nella zona di Dublino (detta “The Pale”) e di Wexford. Neanche con gli statuti di Kilkenny nel 1366 (che vietavano ai coloni inglesi di usare l’irlandese) la lingua inglese potè espandersi.
Durante il XVI e il XVII alcuni agricoltori irlandesi e scozzesi si stanziarono in alcune zone dell’Irlanda, ma ciò comunque non cambiò di molto la situazione precedente: il popolo parlava per lo più l’irlandese, i nobili sia l’irlandese che l’inglese, ma a poco a poco cominciò a calare il numero dei parlanti irlandese e l’espulsione degli ultimi nobili gaelici nel 1607 (Fight of The Earls) fece sì che il gaelico non ebbe più legami con le classi elevate. Da qui la nascita del neoirlandese o irlandese moderno.
Ma ciò che più di tutti contribuì ad arretrare la lingua irlandese fu l’industrializzazione cominciata alla fine del XVIII secolo, con l’avvento inoltre di una grande carestia che costrinse a chi voleva sopravvivere ad emigrare nelle città e ad imparare l’inglese. Così la lingua irlandese cominciò ad essere vista come la lingua dei poveri, dei vagabondi, dei contadini e quest’idea poco alla volta si diffuse anche al di fuori delle città. Da questo momento in poi sarà la lingua inglese a soppiantare l'irlandese.
Ma verso la fine del XIX secolo e in particolar modo dopo l’indipendenza d’Irlanda nel 1922 si sentì il bisogno di far rivivere l’irlandese, considerando anche che il censimento del 1891 fece emergere il basso numero dei parlanti irlandese: circa 680000 erano parlanti irlandese, ma solo il 3% circa dei bambini di età compresa tra i tre e i quattro anni parlava l’irlandese. Ciò fu possibile anche grazie al miglioramento dello status sociale dell’irlandese: il numero dei parlanti madrelingua è crollato di molto, ma il numero degli irlandesi che padroneggiano la lingua con lingua seconda a livello attivo e passivo è notevolmente aumentato: soprattutto nei grandi centri molti anglofoni ormai conoscono abbastanza bene e utilizzano l’irlandese. Influssi negativi della situazione linguistica tra il XX e il XXI sono dovuti alla crescente mobilità delle persone, ai massmedia e al contatto ravvicinato fra anglofoni e parlanti irlandese.
Con il censimento del 2002 è emerso che circa il 43% della popolazione afferma di conoscere l’irlandese e circa 70000 di essi sono madrelingua e tra essi non tutti utilizzano l’irlandese in ogni situazione .
Il gaelico irlandese oggi. L’irlandese è oggi presente un po’ dovunque in Irlanda: ad esempio su tutta l’isola, le indicazioni stradali e i nomi delle vie sono scritte sia in inglese che in irlandese. È però difficile sentir parlare in Irlanda il gaelico se non in alcune zone particolari o nei maggiori centri come Dublino e Galway e inoltre esso è parlato solo da persone di una certa età e di estrazione colta e si tratta di irlandese standard. È possibile però che in alcune facoltà l’irlandese sia materia d’insegnamento (soprattutto nelle materie umanistiche e di lingua e cultura celtica). Lo studio dell’irlandese però, è obbligatorio nelle scuole ma le lezioni al di fuori dell’irlandese come materia scolastica avvengono perlopiù in inglese. Sono soprattutto i giovani che non vedono di buon occhio l’insegnamento dell’irlandese nelle scuole perché ritengono che sia antiquato e inutile dal momento che questa lingua non viene utilizzata nel commercio internazionale. Nel ceto medio urbano colto il gaelico irlandese è ristretto per la maggior parte al contesto familiare e/o passivo. Per strada e nelle conversazioni informali è difficile poter udire persone che parlino irlandese ma nelle conversazioni fra studenti universitari, ricercatori e artisti si coglie sempre l’occasione per poter scambiare qualche parola in irlandese, del resto a Dublino non mancano alcuni club e caffè dove si parla solo il gaelico irlandese. La letteratura irlandese è piuttosto vivace: spesso si organizzano festival, inoltre nelle edicole e nelle librerie si possono acquistare libri in irlandese. Molti negozi frequentati dai turisti invece vendono grandi quantità di adesivi, souvenir e gadget vari con parole o espressioni in irlandese. Esistono inoltre diversi emittenti radio e televisive e quotidiani in lingua irlandese e, anche laddove lo scambio di informazioni avviene in inglese, non di rado si incontrano espressioni irlandesi: un esempio ne sono alcune istituzioni statali e pubbliche che hanno denominazioni esclusivamente in irlandese e spesso quest’ultime vengono utilizzate accanto alla forma inglese: (sono numerose ma ne indico solo alcune come esempio):
• Il nome del paese Eire (in quasi tutte le cartine geografiche lo si incontra insieme ad “Ireland”),
• Telecom Eireann, in inglese Telecom (Telecom d’Irlanda).
• Il parlamento (An tOireachtas), il senato (Seanad Eireann) e i nomi di tutti i ministeri (Roinn+ gli ambiti al genitivo), inoltre An Taoiseach è il nome che indica il Primo Ministro e gardai (Police) ovvero la polizia. Inoltre, i testi di tutte le leggi vanno emanati anche in lingua irlandese, per evitare i casi di ambiguità, anche se nella prassi ciò non viene applicato: nelle sentenze viene consultato il testo in inglese e la redazione in irlandese viene pubblicata in un secondo momento.

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